venerdì 21 novembre 2014

COMUNICATO UILTUCS UIL DAYLI NOVEMBRE 2014

Nel Novembre/dicembre 2013 a Verona si firmava l’accordo con il quale Dayli cedeva il ramo d’affitto dei negozi ex Schlecker ad Aromatika (Gottardo spa), la quale subaffittava a sua volta i locali siti nel Nord Italia alla società General Nord, che in quel periodo gestiva negozi sparsi tra la Toscana e la Liguria a marchio Ipersoap.
I locali acquisiti, venivano denominati “Dayli by Ipersoap”, come da accordi presi con la società Dayli. Il periodo d’affitto di ramo d’azienda doveva durare 2 anni e servire al fine di recuperare le fette mercato perso a vantaggio della concorrenza. A fine 2014, a seguito dell’approvazione del concordato preventivo, ove i creditori non privilegiati recuperavano parte dei crediti a loro spettanti, la società Dayli entra in liquidazione. La liquidatrice, dottoressa Celli, metteva in liquidazione i locali, e le società Aromatika e General Nord procedevano alla proposta di acquisto.
Essendo attualmente General Nord in subaffitto, ed i dipendenti creditori nei confronti di Dayli tramite Aromatika, le società, riunitesi in consiglio, hanno deciso di trovare un accordo, rigettando il subaffitto, e diventando ambedue titolari del affitto di ramo d’azienda, a seconda dei locali acquisiti. In Trentino Alto Adige Suedtirol, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, la titolarità è di Ipersoap – General Nord Spa.
Pertanto in data 20 dicembre 2014, le società General Nord spa, Aromatika e Dayli, hanno incontrato le O.O.S.S. di categoria, e le hanno informate della situazione. In particolare, si voleva evitare un passaggio “doppio” nel transito del TFR ai dipendenti in forza a General Nord Spa e quindi, così come approvato dal Tribunale di Udine, il personale in forza presso quest’ultima riceverà il trattamento di fine rapporto accumulato, in soluzione di continuità, direttamente da Dayli (senza passare per Aromatika).
Nelle date del 25/26/27 dicembre, nelle sedi di Venezia (Mestre), Verona (Grand Hotel, Corso Porta Nuova, 105) e Milano, le lavoratrici e i lavoratori, si dovranno recare a firmare un atto di conciliazione, che, rilevando da ogni responsabilità e credito, la società Aromatika, passerà ogni titolarità di credito riguardo al TFR a General Nord Srl.
In data 02 dicembre 2014, a seguito di questo passaggio, le 2 società firmeranno il rogito e verrà effettuato definitivamente l’acquisto di ramo d’azienda.

La scrivente Organizzazione sindacale vuole far presente come i lavoratori coinvolti in questo passaggio, non subiranno alcuna ripercussione negativa sui contratti di lavoro in essere. Le ore contrattuali e le condizioni stabilite al momento dell’assunzione rimarranno quindi invariate.

UITLUCS UIL TRENTINO ALTO ADIGE SUEDTIROL

Mauro Baldessari
Matteo Salvetti

mercoledì 11 giugno 2014

“LIDL E FESTIVITÁ: il 2 GIUGNO NEGOZIO APRE CON 2 SOLI DIPENDENTI”

Non cambiare stile di vita, cambia supermercato” recita uno slogan della nota catena tedesca del discount LIDL che, anche qui in Trentino, nonostante la crisi che ha colpito altre realtà commerciali della GDO, ha visto crescere i propri volumi di vendita e aprire una nuova filiale ad Arco.
L’andamento delle filiali trentine è quindi ottimo da ogni punto di vista e questa è indubbiamente una buona notizia in un’epoca di “vacche magre” per il commercio, in particolare per quello al dettaglio. Ma al miglioramento costante delle performance economiche del gruppo non è ancora seguito un corrispondente miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti.
Lidl, in particolare, continua a chiedere ai propri dipendenti di incrementare la produttività delle filiali, a parità di forza lavoro impiegata. L’obbiettivo è quello di aumentare i fatturati, contenendo i costi del personale attraverso specifiche politiche che comportano l’inserimento di forza lavoro a part time – che assai raramente in futuro potranno vedere aumentato il loro monte ore lavorativo - trasferimenti di personale da una filiale all’altra, smaltimento obbligato di ferie e permessi, utilizzo dei “capi filiale” per tamponare alle emergenze in caso di mancata copertura del punto vendita per assenze non preventivate.
Lo “stress lavoro correlato” – così lo possiamo giustamente chiamare – coinvolge per primi i capo filiale e di seguito ogni fascia dei lavoratori LIDL, senza eccezioni, costretti a lavorare costantemente sul filo del rasoio della mancanza di personale.
La situazione è pure peggiorata con l’introduzione della liberalizzazione degli orari di apertura e la decisione presa anche dal colosso del discount tedesco, di tentare l’apertura in giorno domenicale e festivo. Se, da un punto di vista commerciale, i primi riscontri a tale politica devono misurarsi con l’andamento meteorologico, i lavoratori si trovano spesso costretti a subire situazioni surreali: negozi aperti e deserti al 25 aprile con comunicazione del “tutti a casa” a metà giornata e – come recentemente accaduto – flusso di clientela relativamente sostenuto in occasione del 2 giugno per l’apertura di una determinata campagna pubblicitaria, e solo due dipendenti a gestire tutte le operazioni filiale: dalla movimentazione della merce, al riempimento del reparto freschi, al fare cassa. Lavorando, per giunta, oltre il normale orario di lavoro. A riprova del fatto che il lavoro festivo e domenicale non genera nuovi posti di lavoro, sicuramente non in LIDL.
Se non siamo ancora arrivati ai livelli delle vessazioni subite dai dipendenti e raccontante nel “Libro nero LIDL Europa” del 1996 redatto congiuntamente dai sindacati europei poco ci manca. E in questo caso, quello della crisi non è proprio un alibi utilizzabile per giustificare una diminuzione dei diritti dei lavoratori.
La UILTUCS del Trentino, provvederà quindi ad informare i dipendenti, affinché episodi come quelli riportati non abbiano a ripetersi in futuro, assistendo sindacalmente chi deciderà di non prestare servizio in giorno festivo, così come previsto dal contratto nazionale e chi sta subendo su di sé le conseguenze del “modello discount LIDL”. Qualora la situazione non migliori, la UILTUCS del Trentino, presente in tutti i punti vendita provinciali, provvederà ad attivare tutte le misure sindacali possibili al fine di tutelare i propri associati.


Matteo Salvetti – Segreteria  UIL TuCS Trentino Alto Adige Südtirol - 3466830699

lunedì 9 dicembre 2013

DAYLI ULTIME NOTIZIE

Venerdì scorso a Venezia  è stato firmato dai sindacati l'accordo generale per la definizione del passaggio dei dipendenti Dayli alla ditta Gottardo Spa. 
I dipendenti, passeranno sotto la gestione di Aromatica Srl e di seguito i negozi verranno subaffittati a General Spa (Ipersoap). Secondo le informazioni in nostro possesso, tutti i negozi ex Dayli del Trentino e dell'Alto Adige passeranno quindi sotto la gestione di Ipersoap entro il termine massimo di giugno 2014, per quanto sia interesse aprire i punti vendita prima possibile. 
Da un punto di vista contrattuale, i dipendenti interessati dall'operazione manterranno tutti gli scatti di anzianità. Per quanto riguarda invece l'assegnazione dei livelli: i quarti livelli rimarranno nel loro inquadramento così come i quinti livelli, che dovranno ripartire però da zero nel computo dei 18 mesi previsti dal contratto nazionale per il passaggio al livello superiore. 
Gottardo Spa invece assumerà i dipendenti ex terzo livello al quarto per un massimo di tre mesi. L'azienda infatti vuole valutare in autonomia e decidere dopo questo periodo a chi assegnare tali mansioni. 
All'accordo generale dovrà seguire la firma di un accordo individuale di rinuncia a eventuali impugnazioni per differenze retributive, inquadramento errato e altro riferibili al rapporto di lavoro con Dayli, fatto salvo il mese e mezzo non pagato a luglio, per il quale i dipendenti potranno chiedere il pagamento al Fondo garanzia dell'INPS: 
L'intera operazione quindi si dovrà concludere entro venerdì 13 dicembre e i dipendenti verranno convocati per la firma dell'accordo individuale dall'azienda in luoghi che verranno presto comunicati. 

Matteo Salvetti - 3466830699

mercoledì 13 novembre 2013

Legge stabilità. Il 15 novembre sciopero di quattro ore in Trentino

Manifestazione unitaria in via Verdi dalle 15. Gli addetti di tutti i settori pubblici e privati incroceranno le braccia per chiedere il taglio delle tasse su lavoratori e pensionati e un patto tra Trento e Roma sulla finanza pubblica dell'Autonomia
Scenderanno in piazza anche in Trentino le lavoratrici ed i lavoratori, le pensionate ed i pensionati per chiedere con forza la Governo Letta di modificare i contenuti del disegno di legge di stabilità. Cgil Cisl Uil a livello nazionale hanno infatti proclamato quattro ore di sciopero articolate a livello territoriale per gli addetti di tutti i settori produttivi pubblici e privati. In Trentino, le confederazioni provinciali hanno deciso di effettuare lo sciopero nella giornata di venerdì 15 novembre, nelle ultime quattro ore di ogni turno o della giornata di lavoro.
La protesta, nelle intezioni di Cgil Cisl Uil nazionali, dovrà servire per premere su Governo e Parlamento affinché vengano introdotti correttivi ad una manovra di bilancio che i sindacati bocciano senza appello in quanto non prevede i necessari interventi a sostegno della crescita economica.
Le confederazioni sindacali chiedono maggiore attenzione per i soggetti più deboli finanziando gli ammortizzatori sociali e garantendo una soluzione al problema di migliaia di esodati. Inoltre reclamano interventi strutturali e non marginali per l'abbassamento della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti ed i pensionati, sui quali grava un carico tributario reale ormai insostenibile. Il taglio delle tasse, nonché la reintroduzione dei meccanismi di rivalutazione delle pensioni, dovrebbe servire ad alleviare gli effetti della recessione economica in atto ormai da più di due anni, rilanciando i consumi interni.
Cgil Cisl Uil del Trentino avanzano poi delle richieste legate al governo dell'Autonomia speciale. In particolare, le tre confederazioni sindacali trentine chiedono che l'esecutivo nazionale apra un tavolo di confronto con la Provincia di Trento per trovare un accordo che dia una veste stabile e definitiva ai rapporti finanziari tra Roma e Trento, superando il vincolo della riserva all'erario e del patto di stabilità interno e garantendo maggiore autonomia al Trentino anche in materia fiscale.
Tutto questo, sostengono Cgil Cisl Uil del Trentino, deve servire a garantire il pieno rispetto del principio dei nove decimi del gettito prodotto sul territorio da mantenere a livello locale. Queste risorse infatti finanziano tutte le competenze e le funzioni che altrove sono pagate dallo Stato e che in Trentino sono ad esclusivo carico della fiscalità provinciale.
In occasione dello sciopero, che come detto sarà articolato su quattro ore alla fine di ogni turno o della giornata di lavoro per quasi tutti i settori, nel pomeriggio di venerdì 15 novembre a Trento in via Verdi a partire dalle ore 15, Cgil Cisl Uil organizzeranno una manifestazione durante la quale si alterneranno la musica e gli interventi di sindacalisti e lavoratori a sostegno di una modifica sostanziale della legge di stabilità.

CGIL CISL UIL del Trentino


giovedì 24 ottobre 2013

“ELEZIONI PROVINCIALI: PROGRAMMI ELETTORALI A CONFRONTO”

Siamo giunti ormai alla vigilia delle elezioni che consegneranno un nuovo governo alla nostra Provincia autonoma per i prossimi cinque anni e per questo – da un punto di vista strettamente sindacale e in maniera rigorosamente super partes – ci è sembrato opportuno andare a verificare l'attenzione dedicata dalle vari compagini che si contendono un posto nel Consiglio provinciale alle problematiche dei dipendenti del settore commercio. È cosa nota infatti come, a seguito delle liberalizzazioni imposte dal “Decreto Salva Italia” anche alla Provincia autonoma di Trento, i dipendenti del nostro settore si trovino a far fronte a nuove ed estese aperture domenicali e a sempre maggiori difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro.
La nostra analisi mostra come pochi abbiano dimostrato interesse verso queste problematiche sebbene tocchino nel profondo la difesa dei principi e delle competenze dello statuto dell'autonomia trentina. Cosa è rimasto, in particolare, dell'impegno preso da PD e PATT in vista delle elezioni politiche delle scorso febbraio, a “rafforzare la rappresentanza autonomista in parlamento” e riportare quindi alla Provincia autonoma le competenze sottratte in materia di commercio? I buoni intenti, a Roma, sembrano essere naufragati tra le priorità di governo delle “larghe intese” così che oggi la coalizione del centro sinistra autonomista decide di non esprimersi in merito. Il Partito democratico, in particolare - nelle cui fila militava il precedente Assessore al commercio che pure si era speso personalmente a difesa della normativa trentina da lui ideata- nelle 70 pagine del proprio programma, parla di commercio solo per ribadire la necessità di difendere i piccoli esercizi al fine di contrastare lo spopolamento delle valli, trascurando completamente il punto di vista dei lavoratori.
Nessun accenno al tema - da destra a sinistra - traspare peraltro dai programmi del Movimento 5 Stelle, Lega Nord, Forza Trentino, Agostino Carollo. A sorpresa, anche Rifondazione comunista – nonostante la guida dell'ex sindacalista Casagranda - nel proprio articolato programma di critica al “Dellaismo”, non ha inserito alcun commento relativo alle problematiche dei lavoratori del commercio.
In maniera trasversale, solo SEL e Progetto trentino - partendo da premesse diametralmente opposte - decidono di affrontare la questione. Il partito di Arisi, parla della “volontà di fare proprie le istanza dei sindacati italiani ed europei volte a governare il settore con norme attente al rispetto dei lavoratori/consumatori e del territorio” per riportate il commercio ad una “una dimensione più umana” mentre PT pur nel “rispetto delle liberalizzazioni nazionali” parla dell'esigenza di “incentivare il rapporto tra commercio ed ente pubblico al fine di regolamentare gli orari rendendoli compatibili anche con le esigenze dei lavoratori”.

Sembra quindi che, in generale, il mondo politico trentino non si renda conto del grave attacco alla nostra autonomia derivante dall'applicazione delle liberalizzazioni imposte dal “Decreto Salva Italia”di Monti, preferendo condurre una campagna elettorale traboccante di vuota retorica autonomista che -lo possiamo dare per certo - poco o nulla porterà alla causa dei tanti lavoratori del commercio del Trentino.

martedì 8 ottobre 2013

ESITO INCONTRO DAYLI DEL 3 OTTOBRE E NOVITà

Cari amici,
si è tenuto in data odierna l'incontro programmato con Dayli Srl ed erano presenti il Dott. Sachs, ed il Dott. Bianco, a rappresentare il collegio dei liquidatori. Di seguito le informazioni che ci sono state fornite:
  • a seguito della cessione dei punti vendita della rete italiana a Dayli S.r.l da parte di Dayli GMBH, avvenuta il 31 dicembre 2012, la rete italiana è precipitata in una grave crisi finanziaria ed economica;
  • attualmente vi è un contenzioso, non ancora formalizzato, fra la curatela austriaca, che avanza pretese di un grosso credito, ed il collegio dei liquidatori di Dayli S.r.l. che, invece, sostiene il contrario;
  • Dayli ha depositato richiesta di ammissione al concordato preventivo in bianco presso il tribunale di Udine e lo stesso tribunale l'ha ammessa fissando il termine del 23 dicembre per la presentazione della documentazione necessaria al perfezionamento del concordato;
  • l'ammissione del tribunale sospende qualunque azione da parte dei creditori, ivi comprese quelle nascenti dal mancato pagamento degli affitti, vale a dire le diverse azioni di sfratto, che i proprietari degli immobili mettessero in atto in data successiva;
  • questo consente al collegio dei liquidatori di salvaguardare circa 160 negozi (100 circa sono già stati chiusi definitivamente in precedenza, e altri hanno già hanno avuto lo sfratto esecutivo), che sono oggetto di trattative di affitto di ramo di azienda con alcuni operatori del commercio. La sospensiva concede circa 60 giorni di tempo per concludere definitivamente dette trattative;
  • gli operatori in gara per l'acquisizione sono interessati a circa 130 punti vendita, ma vi sono altri piccoli investitori che potrebbero acquisire alcuni punti vendita ciascuno;
  • vi sono però numerose difficoltà di carattere tecnico e che dipendono dagli orientamenti che assumerà il tribunale competente.

I dipendenti coinvolti nella "probabile" cessione, sono circa 550. Le offerte presentate, purtroppo, non coinvolgono né la sede di Reana del Roiale, né il magazzino di Portogruaro.

I liquidatori hanno quindi chiesto la nostra disponibilità ad effettuare il percorso previsto dalla normativa vigente (ex art. 47 Legge 428/90) in tempi brevissimi qualora si concludesse con esito positivo la trattativa in corso con i possibili acquirenti.

Ci è stata inoltre chiesta l'eventuale disponibilità a condividere alcune deroghe a quanto previsto dalla legge, soprattutto per quanto attiene le spettanze dei lavoratori. Da parte nostra abbiamo dato il massimo della disponibilità a procedere in tempi brevissimi nel momento dell’attivazione delle procedure di legge, riservandoci di approfondire e verificare le condizioni che ci verranno proposte. I liquidatori si sono impegnati ad informarci costantemente e tempestivamente di qualunque novità.

Si sono affrontati, infine, alcuni aspetti tecnici legati all'erogazione dell'anticipo della Cigs da parte delle banche - dove esistono convenzioni regionali diverse – nonché al pagamento diretto da parte dell'Inps delle indennità di maternità ed assegni familiari. Per questi aspetti, non tutti di immediata e facile soluzione per questioni di carattere tecnico/procedurale, è attiva la seguente mail: liquidatori@dayli-shop.com.

Per quanto attiene, invece, un problema sorto per tutte/i le/i lavoratrici/ori che hanno presentato il 730 e che hanno indicato come sostituto di imposta la Dayli GMBH, la dichiarazione necessaria ad apportare le modifiche, come indicato anche dai nostri CAF, non può essere rilasciata da Dayli S.r.l., ma andrà richiesta alla curatela austriaca, tramite uno studio legale di Milano che la rappresenta in Italia. Sarà cura del collegio dei liquidatori, fare avere i riferimenti dello studio alle strutture nazionali, consentendoci così di contattare i legali per risolvere tale problematica; su questo tema vi daremo successive indicazioni.

Non appena avremo nuove informazioni circa l'acquisizione di parte dei punti vendita e/o concorderemo il relativo incontro vi informeremo tempestivamente. All'incontro formale previsto dalla procedura potranno partecipare RSA/RSU e strutture interessate.

Un cordiale saluto



venerdì 27 settembre 2013

COMUNICAZIONE COLLEGIO LIQUIDATORI - DAYLI




Di seguito potrete trovare nuova ed importante comunicazione del Collegio Liquidatori Dayli che chiarisce quale sarà il percorso deciso per il futuro e stabilisce un incontro per giovedì 3 ottobre a Mestre con i sindacati per un'analisi della situazione.


"Spettabili OO.SS.,
 
con la presente Vi informiamo che in data 17.09.2013 è stata depositata presso il Tribunale di Udine domanda di Concordato in bianco per la società dayli Srl; tale provvedimento è stato iscritto al registro delle imprese di Udine in data odierna. Un tanto vi dovevamo per doverosa informazione tenuto conto che tale atto è prodromico all'inizio di una procedura che consenta la vendita di rami d'azienda comprendenti i punti vendita della società con i relativi rapporti di lavoro.
 
Rimaniamo a disposizione per l'incontro del 3 ottobre alle ore 11:30 a Mestre in Via Piave come da vostra ultima richiesta.
 
Cordiali saluti
 
Il Collegio dei Liquidatori
 

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